Giuseppe Lauria
LE PORTE DEL TERZO MILLENNIO
Osservando le opere di Giuseppe Lauria è sempre più evidente come il pensiero profetico di Ernesto Balducci ne rappresenti il filo conduttore.
Come Balducci, attraverso Francesco di Assisi, ha saputo leggere il nostro tempo e guardare profeticamente al futuro, così le opere di Lauria cercano di interpretare le complesse problematiche dell'uomo planetario.
" Il cantico delle creature" si è ormai infranto contro le porte che l'uomo ha chiuso per non vedere, per non sentire e per non accogliere e condividere.
E' dall'inizio del nuovo secolo che Lauria medita sul valore simbolico di queste porte che modifica, trasforma, incide e arricchisce d'immagini per narrare la complessità del nostro tempo.
Le porte sempre più blindate sono state chiuse per non vedere come "sorella natura" tutta viene costantemente sfruttata e devastata.
Le porte sbarrate per egoismo hanno lasciato fuori i bisogni creaturali dell'uomo. Le porte sono state sempre più rinforzate per renderle inaccessibili all'orfano, alla vedova e allo straniero.
Oggi, una dopo l'altra, queste porte blindate vengono scardinate da una umanità esclusa che attraversa il deserto e attraversa il mare per entrare nel nostro "regno".
Lauria realizza queste porte per presentarle alla nostra coscienza e invitarci a meditare sui nostri egoismi.
Ora che gli esclusi incominciano a sconvolgere le nostre certezze e a mettere in difficoltà le Istituzioni, le porte di Lauria sono un invito a percorrere "nuovi sentieri" per trasformare le città di pietre in comunità di uomini, senza esuberi e senza scarti.
Le sue porte sono spesso contaminate dall'inquinamento, di una pioggia acida invisibile che incide i colori e lascia scivolare, qua e là , le immagini. E' il grido silenzioso e straziante della natura tutta, defraudata e violata dalla nuova " Babilonia globalizzata".
Nelle opere più recenti predomina un inquietante albero rosso simile ad una ragnatela di vasi sanguigni che vuole portare ossigeno all'asfittica umanità delle generazioni dell' "Apocalissi".